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Si Può Fare VS Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo?

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Avendo letto il post sul film “Si Può Fare”, un amico – storcendo il naso, ha commentato che è la brutta versione del celeberrimo film con Jack Nicholson.

Approfittando del fatto che Luca non aveva mai visto il film, fra i miei preferiti, me ne sono regalata una copia.

E’ vero: molte vicende e personaggi sono praticamente identici (Billy per primo: il ragazzo giovane e ansioso che teme la madre ma che corteggia una donna), per quanto la trama sia diversa. Addirittura ho beccato delle battute identiche (le donne che chiedono “Ma siete tutti pazzi?”).

Io però non interpreto “Si Può Fare” come una brutta scopiazzatura italiana del pluripremiato film, semmai ne apprezzo le citazioni – del resto “Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo” resta il miglior film ambientato in una clinica psichiatrica, doveroso riconoscere a Forman il merito di ciò.

Per cui: sì, Manfredonia decisamente ha dato una riletta al film di Forman. Ma è riuscito a fare un film che nonostante questo secondo me resta ben fatto.

P.S.: Non sono mai stata d’accordo sulla traduzione italiana di “One Flew Over The Cuckoo’s Nest”, si tratta di un gioco di parole secondo me intraducibile. Non credete?

Si Può Fare [Giulio Manfredonia, 2008]

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Altro film noleggiato (e restituito troppo in ritardo, ahimé).
Mi interessava principalmente per  Bisio e per la trama letta sul giornale – si basa su storie vere, e i film del genere mi incuriosiscono sempre.
Un sindacalista viene incaricato di occuparsi di una cooperativa di malati in cura psichiatrica, con cui deve in qualche modo “lavorare”. Non sapendo nulla di psichiatria, semplicemente tratta i suoi come… soci.
Che dire:  trovo che interpretare personaggi con disturbi mentali sia difficilissimo, eppure questi attori ce l’hanno fatta egregiamente. Non sono una stra-fan del cinema italiano ma questo film merita tantissimo, per quanto la realtà dei manicomi (o meglio: dei primi risultati della legge Basaglia) ci sembri così lontana.

Mi sono commossa molto.

…poi ok, io mi sono commossa anche per Kung Fu Panda.

The Millionaire (Danny Boyle, 2008)

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Su consiglio di un milione di persone circa, ieri sera ho noleggiato The Millionaire (sì, il film con Tally Ho)

GUARDATELO!

Merita davvero. Mi ha fatto venire voglia di tornare in India (come ogni cosa indiana che vedo: voglio tornarci, si è capito?) e mi ha fatto riflettere su un sacco di cose che ho visto lì. Lo sfruttamento minorile, la violenza, l’assenza di giustizia.

Il film narra la vita di Jamal, un ragazzo che partecipa al noto quiz “Chi vuol esser milionario” e… vince. Solo che le autorità non credono all’intelligenza o alla fortuna del ragazzo e torturandolo cercano di capire come faccia. A ogni domanda corrisponde un pezzo della vita drammatica di Jamal.

Come riassunto fa pena davvero.

Per cui guardatelo e basta.

 

India.India.India.